Il tema sollevato dal caso del cittadino americano finito in dialisi per aver consumato 16 bicchieri al giorno di tè freddo. Gli alimenti che contengono queste sostanzeProbabilmente molti stenteranno a crederlo, ma ci sono degli alimenti generalmente ritenuti innocui, o addirittura sani, che possono mettere in grave pericolo la nostra salute, se consumati ad alte dosi.
Il caso dell’americano finito in dialisi per il Tè freddo
Un americano di 56 anni è finito in dialisi permanente a causa di una grave patologia renale, probabilmente scatenata dal troppo tè freddo bevuto. Alejandra Mena-Gutierrez, medico dell’Arkansas for Medical Sciences dell’Università di Little Rock, che ha descritto il caso sul New England Journal of Medicine, ha parlato di circa sedici bicchieri di tè freddo al giorno. Il risultato è stato una sorta di overdose, a cui probabilmente hanno contribuito altri fattori. “Al di là del singolo caso – spiega Paolo Manunta, nefrologo e direttore della Cattedra di Nefrologia dell’Università Vita- Salute San Raffaele – il tè, così come altri alimenti, contiene una sostanza chiamata ossalato che, se assunta in dosi eccessive, favorisce la formazione di calcoli renali. Questa patologia, se non trattata adeguatamente e tempestivamente, può portare a serie conseguenze molto gravi, come ad esempio la necessità di sottoporsi a dialisi per tutta la vita”.
Come si arriva dagli ossalati ai calcoli renali
Gli ossalati sono composti che si presentano in cristalli aghiformi che, quando si combinano con il calcio, danno origine all’ossalato di calcio. Si tratta di un sale insolubile che tende a precipitare sottoforma di cristalli e ad accumularsi nelle vie urinarie causando i calcoli renali. Questa patologia è piuttosto diffusa: si stima che circa il 10 per cento delle persone subisce un episodio di calcolosi renale nel corso della vita e, tra queste, circa il 70 per cento va incontro a recidive. Circa l’80 per cento dei calcoli renali contiene calcio, e di questi l’80 per cento è formato da ossalato di calcio, in forma pura o associata a fosfato di calcio. “Si può quindi affermare che in buona parte dei casi, i calcoli renali sono formati da concentrazioni importanti di ossalato di calcio”, sottolinea Manunta.
Quali sono i cibi che contengono quantità forti di ossalati?
Gli ossalati si trovano in numerosi alimenti, anche in quelli ritenuti più salutari. “E’ presente in alcune verdure, come gli spinaci, nei cereali, nel pane integrale, ecc”, riferisce Manunta. Gli ossalati si trovano anche nelle barbabietole, nel rabarbaro, nel pepe nero, nel cacao, nei frutti di bosco, nei kiwi, ecc. Quando vengono ingeriti, questi alimenti si combinano con alcuni minerali, tra cui il calcio, formando appunto i sali. “Per questo credo che sia importante non affidarsi a diete basate solo su alcuni tipi di alimenti”, spiega l’esperto. “Ad esempio, una dieta solo a base di frutta e verdura, infatti, può favorire l’accumulo di ossalati di calcio – continua – che possono favorire la calcolosi”.
E l’acqua?
Anche l’acqua, se consumata in eccesso, può creare problemi ai nostri reni. “Specialmente l’acqua dura, ovvero quella ricca in sali di calcio e magnesio che, se assunta in dosi elevate, favorisce la combinazione con gli ossalati”, aggiunge Manunta. “Ma attenzione: l’assunzione eccessiva di ossalati non porta necessariamente alla calcolosi”, precisa l’esperto. “Pensiamo che possa essere uno dei tanti fattori scatenanti”, conclude.